benvenuto a Isola Di Hvar
Isola Di Hvar, Dalmazia
e per questa sua caratteristica è anche chiamata “la Lunga”, ma non è l’unico nomignolo datole perché viene anche chiamata “Sunny Hvar”perchè è sempre soleggiata ed offre un clima davvero mite. Hvar faceva parte della Repubblica Marinara Veneziana, e se ne vedono parecchi influssi nell’architettura delle sue città.
Ricca di sole, vegetazione, e numerose insenature, spiaggette, del mare limpido e dai fondali incontaminati e dei paesaggi mozzafiato.
Tranquillissima in primavera quando il paesaggio ispira i pittori e ancora di più in settembre e ottobre quando inizia la vendemmia del vino di Hvar, il “Plavac”.
Insieme a Dubrovnik è meta di numerose navi da crociera che attraccano regolarmente nel porto della città di Hvar.
Gli inverni miti e le estati calde la rendono meta ideale di un turismo che si protrae tutto l’anno. Hvar è la città principale, circondata da mura e fortezze medievali. È considerata uno dei gioielli della costa dalmata, sia per i numerosi monumenti che testimoniano l’illustre passato, sia per il suo mare e le sue spiagge.
L’Arsenale fu costruito nel 1579 per ospitare le navi da guerra; al piano superiore trovò posto un teatro. La bella loggia rinascimentale viene attribuita al maestro veronese Sanmichele. La cattedrale di Sv. Stefan, del XVI secolo, è una sintesi di Rinascimento e Barocco, con un elegante campanile e un prezioso altare abbellito da un quadro della Vergine, tra i più belli della Dalmazia.
L’Isola di Hvar è colorata del viola della sua lavanda, pianta divenuta ormai il simbolo dell’Isola. Il merito probabilmente fu di un contadino che di ritorno da un viaggio in Provenza tornò con le tasche piene di semini, confidando nelle tremila ore di sole al1’anno che scaldavano la fertile superficie della sua isola dalmata. Da allora Hvar é l’isola della lavanda. Un fiore che é divenuto il business essenziale per gli abitanti della sottile striscia di terra croata.
Prima dell’importazione della lavanda, gli abitanti di Hvar si accontentavano di pescare, pascolare gli agnelli e coltivare la vite. Poi la conformazione dell’isola fu letteralmente sconvolta dall’avvento di questa pianta. L’esplosione della fioritura, un miracolo che si rinnova ogni anno a cavallo tra la primavera e l’estate, trasforma valli e pianure in ondulate masse vibranti di colore viola, una gioia per gli occhi.
Ma se gli abitanti di Hvar devono parte della loro fortuna al fiore provenzale, altrettanto devono ai secoli di dominazione veneziana che ha arricchito di architetture rinascimentali i suoi centri. Nel 1278 la Serenissima strappó lo scettro agli Ungari-croati per elevare la cittadina di Hvar a libero Comune. A salvaguardia della cittá, Venezia volle che fossero costruite le mura di cinta, le fortezze, i bastioni, l’Arsenale, l’insieme dei palazzi vescovili e pubblici per accogliere le sedute del Gran Consiglio. Guardando il mare, infine, si possono ammirare le minuscole isole dell’arcipelago Pakleni.
É Sveti Nedija la spiaggia piú spettacolare di tutta Hvar, una conca di sabbia bianchissima bordata di pini. Non meno affascinante il suo immediato entroterra, dove le file ordinate dei bassi vigneti, protetti da file di muretti di pietra, disegnano la geometria del paesaggio e regalano un ottimo succo d’uva.
Dalla baia di Milna, una strada impervia conduce in pochi minuti al villaggio abbandonato di Malo Grablje, stupefacente grappolo di case che fu costruito sulla roccia al fondo di una gola per scongiurare gli attacchi dei pirati.